Il 13 marzo 1964 Catherine sta tornando a casa dopo una piacevole serata passata con gli amici.
Aveva fatto tardi, era stanca, e non vedeva l’ora di buttarsi sul letto.
Il taxi la lascia davanti all’ingresso della sua casa nel Queens alle 3.15 del mattino e lei imbocca rapidamente il vialetto che la porta al suo portoncino. Senza accorgersi di lui.
Winston Moseley, la iniziò a seguire appena scese dall’auto e la pugnalò due volte.
Le grida di Catherine attirarono molti del vicinato che non fecero nulla per aiutarla. Si limitarono a guardare.
Giusto uno dei vicini gridò a Moseley di lasciarla in pace. L’aggressore spaventato si dette alla fuga. Ma dopo 10 minuti tornò per finire il lavoro che aveva iniziato.
Accoltellò nuovamente Catherine, la violentò e le rubò i 49 dollari che aveva addosso.
All’epoca il Times raccontò che la tragedia fu consumata davanti a 38 testimoni che non mossero un dito per aiutare la ragazza. Oggi fonti più certe parlano di 12 testimoni.
Che fossero 38 o 12 poco importa. Quello che importa è che tutti videro, tutti sentirono le grida di aiuta di Catherine, ma nessuno fece nulla.
Perché?